Alla luce del DPCM del 11 Marzo 2020 e dei precedenti, intendiamo fornire alcuni dettagli che auspichiamo possano essere di aiuto alla corretta gestione. Non esiste un elenco preciso delle attività, perché è impossibile e particolare per attività atipiche come la nostra, ma riteniamo utile fornire la nostra interpretazione pur prevalendo, come giusto, la scelta soggettiva che ogni operatore vorrà adottare.
Premesso che permangono gli obblighi indicati precedenti decreti e in parte confermati e tra queste quelli:
• igienico sanitari, distanze di sicurezza tra gli operatori, utilizzo di apparati di sicurezza se necessari, ecc., e in particolare ove ci sia la incidentale presenza di pubblico (corrieri, ecc.) alzare il livello di attenzione e prevenzione;
• fornire apposite linee di condotta a propri collaboratori sia a coloro che operano internamente che esternamente;
• in particolare per gli operatori che operano esternamente - in quanto specificità del nostro lavoro - presso gli uffici pubblici in cui vengono eseguite le pratiche, di fornire loro chiare indicazioni di comportamento, ad esempio, rispetto delle indicazioni imposte dallo stesso ufficio in cui ci rechiamo;
• di attuare ove possibile modalità di lavoro da remoto che anche ove non regolato contrattualmente, in questa occasione, riteniamo possa essere utilizzato;
• di anticipare e incentivale la fruizione di ferie e permessi tutto ciò premesso, alla luce del nuovo provvedimento, riteniamo che la nostra attività possa continuare per più di una motivazione che qui indichiamo e sosterremo:
• potremmo essere un servizio di filiera per alcuni dei settori indicati all’articolo 1 punto 4
• siamo certamente una attività di servizio professionale così come definita dall’articolo 7 e come tali autorizzate a patto di adottare le misure indicate in premessa;
• in rapporto al dubbio di essere o meno attività “non indispensabili” il nostro ruolo lo diventa nel momento in cui rimangono aperti uffici pubblici e in vigore scadenze e relative sanzioni.
Con l’occasione vorremmo segnalare che riteniamo utile comunicare frequentemente ai clienti che l’attività è svolta nel rispetto dei limiti imposti attuali e futuri con l’eventuale acuirsi del problema. Proprio per la responsabilità insita nel nostro lavoro e nella modalità di lavoro che eseguiamo, assai frequentemente fiduciaria, raccomandiamo di adottare prevenzione atta a tutelarvi nel caso di eventuali blocchi inaspettati di uffici pubblici e altri che sono frequentati dall’Agenzia. Ciò anche in considerazione del fatto che attualmente non esistono blocchi di termine espliciti per le attività che svolgiamo. Per questo consigliamo di formalizzare a vostra tutela che ogni attività è resa compatibilmente ai tempi e le modalità dei singoli uffici riceventi e in ogni caso in questo momento non assumendo responsabilità derivate, anche, da impossibilità operativa della stesa Agenzia ad esempio se qualcuno malauguratamente dovesse risultare positivo al virus e costretto a chiudere.
Cari colleghi noi come tutti stiamo vivendo un momento di seria difficoltà che tra l’altro potrebbe aumentare visto l’evoluzione del Virus. Dobbiamo affrontare anche noi una situazione inattesa e contro la quale solo la buona pratica potrà consentirci di uscire dal tunnel. Potremmo definirci “economia di guerra” e come in tutte le guerre ci vogliono azioni straordinarie, determinazione e capacità di reazione che sono certo non manca a tutti noi. Ora è tempo, tutti insieme, di concentrarci sull’aspetto sanitario che tra l’altro fa rilevare molti decessi e di questo come collettività siamo dispiaciuti e vicini alle famiglie che lo subiscono, ma per la prima volta non possiamo più guardare l’evento come qualcosa di distante, che non ci tocca, perché tocca tutti noi che siamo la sola vera arma contro la diffusione. Non sono un medico, so cosa è una pratica, ma non mi azzardo a fare previsioni o dare consigli su questo aspetto, tuttavia se l’OMS ha portato il livello terminologico a PANDEMIA, qualcosa di molto importante dobbiamo affrontare e per questo che il comportamento personale è quello che può fare la differenza. Dobbiamo farci parte attiva pertanto nel diffondere il concetto di massima attenzione e avere a mio avviso nelle Istituzioni.
Certo a noi piccoli imprenditori, professionisti, tocca poi il compito anche di guardare cosa avviene sul piano economico e qui, possiamo affermare che il problema inizia ad essere grave e oltremodo pesante. Mancanza di attività e di finanza stanno per condizionare le nostre scelte, quelle che in ogni caso non devono essere istintive ma ragionate e ponderate al meglio e sono certo che ognuno di noi lo sta già facendo. E’ una occasione in cui bisogna essere coesi e quand’anche le nostre strutture sono piccole, serve ancora di più serrare i ranghi e collaborare alla massima potenza possibile. Ne va del futuro nostro, delle nostre imprese, dei nostri lavoratori che in questa occasione si stanno dimostrando, almeno auspico, all’altezza della situazione e consci che l’impatto sarà duro e pesante. Molti dei nostri affari, lo sappiamo, non saranno recuperabili ma non per questo dobbiamo gettare le armi e arrenderci agli eventi.
Sono certo che supereremo questo momento, gravi sotto il profilo professionale ma anche e più, familiare dove di riflesso ricadono poi le nostre scelte. Nel nostro caso le nostre e quelle delle persone che con noi lavorano. E’ per questo che stiamo lavorando per segnalare le nostre richieste, anche quelle di supporto a cui il Governo ha pensato e già messo in atto, ma anche a quelle che ancora si possono introdurre o correggere. Penso alla cassa integrazione straordinaria che probabilmente in questa occasione, visto l’abbattimento di tutte le barriere, potrebbe anche essere adottata da noi anche se dobbiamo ancora comprende come farlo e se possibile in modo parziale senza la chiusura totale di attività. E’ già accettato il contributo per il lavoratore autonomo, risultato che abbiamo contribuito ad ottenere come Colap che seppur poco è qualcosa. Certo rimangono fuori tutti gli amministratori e i soci operativi, caratteristici nel nostro lavoro, ma a quanto pare costoro non devono fare la spesa o si pensa siano tutti titolari di stock-option, non è così come sappiamo e su questo stiamo tentando di dire la nostra. Tra l’altro abbiamo anche pensato di avviare un comitato di crisi con altre imprese al fine di poter rafforzare eventuali azioni collettive e non è detto che vi chiederemo di aderire per darci una ulteriore mano.
Insomma cari amici, è un momento difficile ma sono certo che ce la faremo.
UNAPPA Presidente Nicola Testa