Costui solo in pochi casi è quel soggetto che ha un compenso centinaia di volte superiore al suo collaboratore, continua Testa “non si capisce che non tutti sono amministratori di multinazionali? Che non tutti hanno compensi milionari e magari stock option? Quelle che in molti casi spingono quell’impresa a fare carte false pur di raggiungere quel premio e il più delle volte troviamo su qualche testata giornalistica scandalistica? L’Italia ha piccole e micro imprese e in molti casi l’amministratore, che è tra l’altro un professionista, lavora fianco a fianco con il proprio collaboratore. Tra l’altro, beffa nella beffa, è anche quel soggetto che in molti casi non solo paga la Gestione Separata ma è soggetto anche alla doppia imposizione Inps, altro tema discriminatorio che da decenni non trova soluzione. Pertanto doppia contribuzione ma niente ristoro di 600€! Come possiamo spiegare tutto ciò a quel lavoratore che opera al fianco del proprio collaboratore giorno dopo giorno e molto spesso è l’ultimo a prendere il compenso a fine mese? Come facciamo a spiegare che non è meritevole dell’attenzione che invece meriterebbe?”.
Riteniamo questa una vera e propria discriminazione continua il Presidente Testa e in particolare quando leggendo il messaggio Inps nr. 2263 del 1 Giugno, Allegato 1, si apprende che è tra i soggetti pur obbligati alla Gestione Separata costoro non sono stati richiamati nella norma, malgrado gli accorati appelli delle categorie “è del tutto evidente che non possiamo parlare di dimenticanza, ma di una esclusione voluta, che non si comprende e fa male al sistema dell’impresa”. Sono certo afferma il Presidente Testa “che per senso di responsabilità, molti l’avrebbero nemmeno chiesta, inoltre non credo tutto sommato numeri enormi. E’ una discriminazione che ha più un senso politico che economico e credo che in questo modo sarà letta. Non si spiega in altro tale l’esclusione”.
Sono la stragrande maggioranza le aziende in cui il socio è l’amministratore operativo afferma Testa “pensare a questa figura senza ragionare sulla conformazione delle imprese nazionali è sbagliato e errato anche confondere, come qualcuno potrebbe fare, che l’impresa forse ha a disposizione il fondo perduto. Sono due soggetti distinti e come tali vanno trattati, in contributo alla società non è finalizzata ad un compenso. Inoltre apprendiamo se non abbiamo mal interpretato che il sussidio viene assegnato anche a soggetti professionali che versano in casse private, questo lo segnaliamo non per alimentare la guerra tra poveri, ma solo perché ci pare atipico che venga riconosciuto ristoro a chi non versa presso la GS, ma si esclude chi questa gestione la finanzia e mantiene da decenni.
Conclude il Presidente Testa “A nostro avviso questa esclusione non aiuta a sviluppare quella fiducia su cui dovremmo investire. L’auspichiamo che il Governo riveda questa impostazione e rivaluti questa situazione, consentendo ai tanti operatori professionali inquadrati in questa funzione di poter accedere a bonus al pari di tutti gli altri lavoratori”.
COMUNICATO STAMPA UFFICIALE 9 GIUGNO 2020