AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO Sottosegretario D.ssa Alessia Morani
Gentile Sottosegretario prima di tutto la ringrazio per la sua attività e per quella svolta dall’intero Governo in questa nuovo momento che potremmo definire “economia di guerra”. A mio modesto avviso in modo positivo pur nella tragicità del momento e grazie dell’attenzione che vorrà dedicarci. Le nostre proposte si inseriscono in questo contesto sono atte a segnalarle alcune dicotomie che, forse per nostra incapacità, leggiamo tra i tanti provvedimenti economici ad oggetto “coronavirus” che si stanno scrivendo o già scritti. Seppur tutti giusti e atti ad alleviare l’impatto con i dovuti supporti finanziari, non vorremmo si rivelassero poi poco efficaci, almeno per parte di essi, nell’applicazione pratica e in particolare per le piccole organizzazioni.
Abbiamo avuto occasione di incontrarci informalmente all’evento organizzato dal PD Milano di qualche mese fa durante il quale mi ha dato disponibilità ad incontro che ho chiesto formalmente alla sua segreteria tempo fa e ad oggi senza risposta. Vorremmo poterla incontrare, nel caso anche con gli attuali mezzi tecnologici che oggi abbiamo a disposizione, per palesarle alcune nostre proposte. In particolare in riferimento ai Decreti che si stanno scrivendo che a nostro avviso, pur affermando i principi, dovranno essere utili realmente a chi dovrà poi adottarli.
Siamo professionisti qualificati ai sensi della Legge 4/2013 il cui controllo e organizzazione, tra l’altro, afferiscono al dicastero da lei rappresentato. Ci occupiamo di pratiche amministrative e da esperti abbiamo una visione di insieme sull’elemento che spesso tutti auspichiamo si concretizzi, che è la semplificazione. A tal proposito, parlando di Legge 4/2013 mi preme segnalarle che aderiamo al Colap che probabilmente ha avuto occasione di incontrare o conoscere e personalmente occupo la carica di Vice Presidente.
Vorremmo provare a fornire qualche spunto, sia sul piano appunto dei supporti finanziari ai quali state lavorando, sia, grazie alla nostra esperienza nell’ambito delle pratiche amministrative, per favorire l’ammodernamento della p.a. che malgrado la difficoltà, ma magari proprio grazie ad essa, potrebbero essere rivisti in breve. Tema quest’ultimo sul quale spesso la nostra organizzazione è stata coinvolta anche dalle istituzioni partecipando ad audizioni, tavoli tecnici, ecc.
Ci scuserà anche la forma semplice e poco formale che adottiamo nell’esporre i nostri temi, ma in un momento in cui stiamo chiudendo le nostre imprese e accumulando problemi dai quali non sappiamo se riusciremo ad uscire e come, in favore di quelle piccole imprese che rappresentiamo vogliamo esporre con la massima chiarezza e sintesi possibile. Segnaliamo che il nostro segmento professionale occupa circa diecimila persone e centinaia di imprese alle quali dobbiamo risposte certe in questi momenti.
Pertanto la preghiamo per quanto possibile raccogliere il nostro punto di vista e proposta.
• Congelamento termini e sanzioni per la mancata presentazione o integrazione di documenti nell’ambito delle pratiche amministrative. Tra l’altro mancata presentazione che potrebbe derivare anche dalla difficoltà nella mobilità o impossibilità ad eseguire l’attività telematicamente dove previsto. Il “digital divide” insiste anche su questi aspetti. E’ importante però comprendere che seppur dal punto di vista finanziario hanno un impatto modico in molti casi, lo hanno assai pesante dal punto di vista emozionale e in particolare oggi. L’occasione consentirebbe pertanto una loro revisione, ma in ogni caso uno slittamento o sospensione. Facciamo tra l’altro notare che l’intero contesto ha anche molte distorsioni, a volte incomprensibili, sono molte e in molti casi difficili da comprendere, quando non differenziate per categorie. Un esempio: una pratica da eseguire presso il Registro Imprese che scade ad uno studio Notarile ha un importo di sanzione, diverso e inferiore alla stessa pratica se svolta dall’utente o suo delegato. Una assurdità oltre che una discriminazione senza per altro entrare nella differenza di ricavo tra le varie categorie a parità di prestazione accessoria come il deposito di un documento.
• Cassa integrazione e nuova rimodulazione. Positivo che siano stati semplificati alcuni passaggi quali ad esempio, il numero di occupati e alcune modalità, anche resta forte il dubbio sull’obbligatorietà degli accordi sindacali che auspichiamo vengano rivisti e del tutto resi volontari. Potrebbe essere una forte complicazione in talune organizzazioni poco avvezze all’uso di questi strumenti, oltre che fonte di costi che spesso rendono vani i provvedimenti. Se devo pagare un professionista, spesso più oneroso del contributo, forse evito di chiederlo. Oltretutto non ne comprendiamo la motivazione, parlando di rappresentanza e pur rispettando il ruolo del Sindacato, che questo mondo non rappresenta affatto. Crediamo invece che vadano coinvolte le associazioni professionali tra l’altro regolate dalla Legge 4/2013 che fanno capo al suo Ministero. Utile occasione.
Spesso organizzazioni datoriali anch’esse e che possono dare un serio contributo certamente più efficace e tempestivo. Non possiamo però non auspicare che si intervenga anche sulla tipologia dei settori e sulla reale possibilità di rendere utilizzabili quando necessario. In particolare ad esempio per quelle attività, noi ne siamo un esempio, che forniscono professionali pur essendo imprese. Serve a tal proposito che siano ben congeniate le possibilità di accedervi anche senza il totale fermo delle attività modulando nel caso i contributi. Difficile per il nostro segmento fermare del tutto le attività che vanno mantenute per consentire di svolgere anche quelle attività antieconomiche per numero che servono a non chiudere le imprese e dare ai clienti la possibilità di avere la prestazione. Le nostre imprese hanno verso i propri collaboratori, assai spesso, un rapporto quasi familistico, che è comune in tutte le micro realtà imprenditoriali.
• Supporto al reddito dell’imprenditore. Abbiamo valutato positivamente i vari provvedimenti ad esempio di supporto al reddito del lavoratore autonomo, che anche nel nostro settore è presente, tuttavia proprio la “atipicità” del nostro ecosistema professionale, per il quale sono assenti e confuse norme realmente attualizzate, abbiamo colui che si opera sotto forma di lavoratore autonomo, cioè titolare di sola partita iva che potrà accedere, colui invece che ha la sfortuna di essere un amministratore o un socio operativo di una società non potrà accedervi, come se quest’ultimo non contribuisse al benessere collettivo e all’economia di questo Paese. Riteniamo questa sia una stortura che va sanata perché tocca migliaia di imprese del nostro e altri settori, quelli tra l’altro che rappresentano l’ossatura portante del nostro sistema economico.
Vorremmo ora passare alla proposta di ammodernamento della p.a. il tema della “delega”.
Questo argomento certamente non ha il carattere di urgenza come i precedenti, ma altrettanto certo che se si volesse affrontare con decisione, grazie all’opportunità dell’emergenza, potrebbe avere un impatto sulla semplificazione amministrativa tanto auspicata. Vanno abbattute le barriere che ancora esistono in alcuni contesti della intermediazione, e noi siamo uno di quelli che la subiscono correntemente, e con esso alcune assurdità anacronistiche e antistoriche, quando inspiegabili sul piano pratico. La delega che pur prevista dalle norme , e che consente a qualunque soggetto, sia esso privato, impresa, professionista, cittadino, di poter delegare alla gestione di un proprio adempimento un soggetto terzo, è assai spesso è disattesa, confusa, non accettata, ma ancor più grave non prevista nella realizzazione delle infrastrutture tecnologiche a cui il Paese lavora. Nel nostro caso un Professionista qualificato che svolge questa prestazione professionale per lavoro. Una tematica per la cui soluzione da anni proponiamo l’istituzione di un procuratore telematico oggi ridefinito da un ordine del giorno approvato qualche giorno fa (Commissione Costituzionali, Ordine del Giorno, il numero A.S. 1729 al DL 162/2019 Senatore Franco Mirabelli), così come in molte altre occasioni istituzionali (Commissione Bicamerale sulla Semplificazione) e altri.
Tutto ciò malgrado l’utilità e l’efficacia che il nostro lavoro consente a favore proprio della Pubblica Amministrazione, che tra l’altro lo riconosce correntemente. E’ emblematico tra l’altro quel veto che comporta disagi e mancanza di crescita che il nostro settore può ancora esprimere. Ecco richiamandoci al problema cogente che sta rallentando il Paese, riteniamo possa essere l’occasione per superare anche vincoli surreali e antistorici, non solo perché la tecnica lo consente, ma perché servono maggiori tutele in un sistema che è sempre più virtualizzato e se da una parte porta vantaggi, dall’altra vanno previste regole per la corretta gestione a tutela dei consumatori e cittadini.
Nella speranza di poter valutare questa e altre proposte e ancor più di poterla incontrare per approfondire meglio ogni aspetto, le porgo il mio personale ringraziamento per quanto il Governo nella sua interezza sta facendo e con l’occasione, le porgo distinti saluti.
UNAPPA Presidente Nicola Testa